sabato 25 aprile 2015

NEXT STOP




Come promesso,
sulla parete della mia stanza, ha trovato uno spazio,
circondato e protetto da una cornice in fimo che ne riprende i colori e le forme,

un piccolo disegno dai semplici ma efficaci tratti a pennarello di vario colore,

 segnati su un cartoncino 15X20 cm.

E’ un paesaggio veneziano credo: un faro, gli scogli,  il sole che si riflette nella laguna;
 un’isola;
 pochi neri tratti danno forma a delle barche;
 è mattina e l’effetto della passione per la pittura, ottenuta da quegli elementari strumenti, riesce a ricreare l’atmosfera sognante che si respira e l'aria che sa di salsedine.
E proprio una mattina a Venezia, a bordo di un vaporetto Linea 1, all’altezza di SAN ZACCARIA, in quelle acque che continuano a ispirare, osservo fuori dal finestrino e mi perdo intenzionalmente nel movimento delle onde provocate dal traffico acqueo.
 Piccole onde verdi e azzurre che non sanno dove andare.
 Hanno fretta, sono agitate e si scontrano sormontandosi le une con le altre.
Mentre navigo nei miei pensieri, si siede nel posto libero che c’è di fianco a me un anziano signore.
 Il vaporetto si dirige verso la fermata successiva:  ARSENALE.
 I turisti scenderanno tutti. Ora il riflesso del sole nella laguna quasi acceca.
Un bambino piccolo, seduto davanti a me vicino alla sua mamma, guarda fuori e lo sento dire: "Guarda mamma, l’acqua brilla!". Mi lascio cullare da queste parole.
L’anziano signore seduto alla mia sinistra mi urta il braccio con il suo gomito nell’intento di sistemare la sua valigetta.
 
Allora mi giro per guardarlo.
 
 Mi sorride.
 
 Mi colpisce.
 
 Ha i capelli grigi, praticamente bianchi e in po’ incolti, pallido, ma nei suoi occhi ben si riflette lo sfarfallio delle luci riflesse dalla superficie delle onde.
 Indossa una camicia bianca a mezze maniche, un paio di pantaloni grigi ormai larghi, trattenuti in vita da una consunta ma dignitosa cintura di pelle marrone.
E’ incurvato con la testa quasi dentro alla sua valigia. "Cosa cerca?" – mi chiedo.
 
 Riprendo a osservare fuori dal finestrino.
 
 Il bambino davanti a me si diverte a urlare ogni volta che vede una gondola e chiama oche i gabbiani che si posano sull’acqua.
Mentre il flusso dei miei pensieri segue il ritmo incalzante e apparentemente casuale delle onde,
 vengo di nuovo attirata dall’anziano signore che ha le mani sporche di nero.
 Mentre lo osservo , lui tira fuori dalla sua valigetta di pelle consunta come la sua cintura, una cartellina di cartone nero un po’ sgualcita, tenuta insieme per la sua funzione da un elastico.
 I miei occhi cercano di entrare nella cartellina. "Cosa ci sarà dentro?"- mi domando.
"E’ di Venezia?"- mi chiede l’anziano signore.
 E mi apre davanti agli occhi la sua cartellina.
NEXT STOP _GIARDINI. "Belli!"- rispondo io stupita nel vedere all’interno una serie di schizzi e disegni a pennarelli colorati.
"Sa,"- mi dice lui – "io amo Venezia e il suo Lido e amo dipingere e appena posso esco di casa , mi trovo un posticino che mi piace e dipingo".
 
 "Bello! Anche a me piace osservare e dipingere. A volte, se ho tempo, faccio con gli acquerelli qualcosa che spesso traduco in fimo ."- aggiungo io.
Mentre scambiamo qualche frase, penso a quanto deve essere importante per lui la sua passione e a quanto essa gli renda ricco e variopinto il suo panorama interiore.
NEXT STOP_SANT' ELENA. "Prenda, questo…. glielo voglio regalare!" - mi dice lui sporgendomi un cartoncino dipinto.
"Davvero?"- rispondo io – "Ma grazie , è sicuro?"
"Sì, lo tenga. Per me la pittura è la vita, e quando l’ho vista……. ho capito che poteva capirmi.
 Non mi sbaglio mai".
 Mi mette tra le mani il piccolo disegno a pennarello.
 
 Raffigura un faro circondato dagli scogli di una diga.
 
 Che sia uno dei fari delle dighe del Lido? Che ricordi un faro di luoghi lontani, ma cari al suo cuore?
 
 Non so.
 
E’ bello.
 Chissà cosa avrebbe potuto realizzare quest’uomo se la sua storia di vita fosse stata diversa….
 
 

Cornice in Fimo con il faro

Cornice Faro decorata in Fimo ispirata a quel dono speciale
by Alberta Bijoux




"Ahia!!!!!Mamma" – piange il bambino che nel frattempo è scivolato giù dal sedile.
 
 
Resto senza parole per l’importante e intimo dono ricevuto..
 
 
"Troverai, vero, un posto dove appenderlo nella tua casa?"- mi dice con un po’ di ansietà.
 
"Certamente"- rispondo io.
NEXT STOP _ LIDO DI VENEZIA. L’anziano signore velocemente richiude la valigia e, mettendo sotto braccio la sua cartellina di sogni e colori, si prepara in fretta per scendere.
Forse abita al Lido; o forse scende di fretta perchè è stato colpito da uno scorcio da ritrarre; forse deve incontrarsi con qualcuno….
Mentre mi domando queste cose , l’anziano signore ormai è sceso.
Io rimango immobile, sopresa,con in mano il suo ricordo.
 
 E mentre al capolinea tutti scendono io  mi trovo a sorridere.
Le onde, che prima osservavo chiare e luminose rincorrersi fra loro scintillanti di sole, sono ora più calde, colorate dai raggi del sole di mezzogiorno, proprio come quelle, indaco, acquamarina, verdi e blu cobalto, dentro al disegno che mi era stato donato.
In basso solo una sigla.....
Non ho fatto neanche in tempo a chiedere a quell’uomo come si chiamava…….
 
 
 

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